Recupero crediti Utilities: i numeri e le performance nella gestione degli insoluti in ambito Energia
Quando si parla di gestione del credito il primo settore al quale si pensa è ovviamente quello bancario e finanziario che della concessione del credito ne fa ovviamente il suo core business. Se però si va ad analizzare i dati relativi ai crediti insoluti vediamo come il settore delle Utilities non ha sicuramente niente da invidiare agli Istituti di Credito ed al settore puramente finanziario.
Nel 2017 i crediti affidati al recupero infatti sono arrivati per un 31% dal settore Bancario/Finanziario e per il 23% dal solo settore delle Utilities che, se unito al 15% delle Telecomunicazioni, vede il gruppo Energia/Telco al primo posto come numero di pratiche affidate a società di recupero crediti. Queste percentuali variano sensibilmente se si va a prendere in considerazione l’ammontare di denaro che compone questi crediti insoluti, con un 14% di pratiche sul totale per le Utilities e un 2,7% per le società di Telecomunicazioni. In generale quindi è facilmente percepibile che, pur con dei ticket medi meno elevati, le società del mondo Energia si trovano a gestire una mole di insoluti importante ogni anno.
Approfondendo i dati sul settore Utilities un dato sicuramente interessante è quello relativo al valore del ticket medio dei crediti da recuperare che nel 2017 ha visto una crescita del +83% rispetto all’anno precedente, con un valore di € 1208,00. Nell’analisi di questa specifica categoria di insoluti è d’obbligo la differenziazione tra clienti attivi e cessati; la prima differenza tra le due tipologie di utenze, anche se non sostanziale, è quella sul numero di pratiche affidate che comunque ha avuto una mutazione considerevole negli ultimi 3 anni passando dal 58% di Clienti cessati nel 2015 al 45% del 2017.
La caratteristica che più diversifica le due categorie di crediti è invece quella relativa al valore del ticket medio che è sicuramente aumentato per entrambe rispetto agli ultimi 2 anni ma soprattutto fa riscontrare un differenziale di ben € 819,00 (€ 498,00 sui clienti attivi e € 1317,00 su quelli cessati). Parallela al valore maggiore del ticket medio è la percentuale in termini di importi affidati che vede un 69% relativi ai clienti cessati (-5% rispetto al 2016).
Ultimo dato dell’analisi, ma probabilmente il più importante per i Credit Manager del settore Energia, è quello relativo alle performance di recupero degli insoluti ed il suo trend negli ultimi anni. Partendo anche in questo caso dalla suddivisione tra attivi e cessati vediamo come purtroppo le performance di recupero abbiano fatto registrare un calo considerevole nell’ultimo anno dopo le buone prestazioni del 2016 rispetto al 2015. Per quanto riguarda le utenze attive infatti si passa dal 52% di pratiche recuperate sul totale affidate del 2016 (59% nel 2015) al 43% del 2017; stesso trend per quanto riguarda il valore economico di queste pratiche che ha visto un calo del 5% degli importi recuperati (28% nel 2016 vs 23% nel 2017). Andando poi a verificare i dati relativi alle utenze cessate vediamo come ovviamente le performance siano decisamente inferiori rispetto alle attive; anche in questo caso il dato più rilevante è però il trend che ha visto un calo del 3% rispetto al 2016 con una percentuale di importi recuperati che passa dal 9,4% al 6,4%. Invariata invece la percentuale di pratiche recuperate sul totale delle affidate (16%) (Fonte Unirec).
Dati alla mano vediamo come il calo delle performance, unito all’incremento del 59% degli importi affidati al recupero rispetto al 2016, sia un tema da tenere in grande considerazione per i Credit Manager del settore Utilities. In questo contesto e con la prossima apertura del Mercato Libero il tema dell’analisi preventiva dei propri Clienti sarà sicuramente al centro della questione Credito vista comunque la difficoltà di individuare, in fase di acquisizione, un cattivo pagatore con le sole informazioni da banche dati.
Le Investigazioni sul Credito, in una nuova veste digitale, più rapida e con costi inferiori rispetto alle classiche indagini approfondite, possono sicuramente contribuire alla riduzione degli insoluti e di tutto ciò che ne consegue in termini di costi e tempi di gestione.