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I debiti della Pubblica Amministrazione non potranno essere pagati finché non sarà pronto il decreto ministeriale per la certificazione dei debiti

I debiti della Pubblica Amministrazione non potranno essere pagati finché non sarà pronto il decreto ministeriale per la certificazione dei debiti

Servono due decreti ministeriali per sbloccare il pagamento di una prima parte dei debiti della Pubblica Amministrazione. Lo ripete da giorni il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera. Il primo, relativo alla copertura del Fondo centrale di garanzia, l’istituto che sostiene lo sviluppo delle Piccole e Medie Imprese Italiane concedendo una garanzia pubblica a fronte di finanziamenti concessi dalle Banche, è pronto. Il problema resta per il secondo: la certificazione obbligatoria dei debiti.

Una procedura, prevista dall'art.13 della legge di Stabilità del precedente governo Berlusconi, che dovrebbe permettere alle aziende di poter scontare il debito in banca con maggiore facilità.

Il ministero dell’Economia e quello dello Sviluppo Economico stanno continuando a lavorare sulla normativa ma la strada verso la stesura definitiva del decreto sembra ancora lunga.

I continui rinvii ostacolano la firma dell’accordo tra Abi, l’associazione che raggruppa gli Istituti bancari che lavorano in Italia e si occupa di rappresentare, promuovere e tutelare gli interessi del Sistema bancario del Paese, e le imprese. In questo modo si blocca la possibilità per le banche di anticipare una quota che dovrebbe essere, secondo la bozza di protocollo, non inferiore al 70% del valore nominale del credito certificato.

In pratica, si continua a posticipare il pagamento dei debiti alle aziende già profondamente fiaccate dalla crisi.

Per l’approvazione del decreto sulla certificazione, una volta perfezionato il testo al Mef, ministero dell’economie e finanze, ci sarà un passaggio presso la Conferenza unificata che però, secondo il calendario, non potrà riunirsi prima di alcune settimane.

E un altro ostacolo riguarda la modalità che permetterà di effettuare la certificazione anche online, utilizzando la piattaforme Consip. Questa opzione consentirebbe ai fornitori in credito con lo Stato e agli enti locali di utilizzare la posta certificata per inviare una copia delle fatture non pagate alle quali la PA dovrà rispondere entro due mesi. Per permettere questa operazione ci sarebbe bisogno della messa in rete delle banche dati della Pubblica Amministrazione e per fare questo ci sarebbe bisogno di ancora altri mesi.

Fonte: http://www.tgcom24.mediaset.it/

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"Aziende in crisi, la PA continua a far rinviare l’accordo tra Abi e imprese"

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