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Sono sempre di più i casi dei cosiddetti “furbetti” del cartellino e gli investigatori diventano il soggetto ideale per poter arginare questo fenomeno

Sono sempre di più i casi dei cosiddetti “furbetti” del cartellino e gli investigatori diventano gli unici a poter arginare questo fenomeno

L’ultimo caso risale a qualche giorno fa e i protagonisti sono i dipendenti comunali di Giugliano, paese in provincia di Napoli. Sono addirittura 50 i dipendenti indagati con diverse accuse, dalla truffa aggravata e falsa certificazione per aver timbrato i cartellini di diversi colleghi che quindi non si presentavano a lavoro inducendo poi in errore il conteggio delle remunerazioni, all’uscita durante l’orario di lavoro per andare a giocare a gratta evinci.
Da sottolineare l’accusa per 6 responsabili dei servizi di vari uffici comunali di non aver denunciato i comportamenti truffaldini del personale e quindi aver compiuto reato di omessa denuncia.

Il ruolo delle investigazioni è certamente d’aiuto per mostrare i numeri di questi casi che sono elevatissimi e si uniscono ai dati relativi alle finte malattie, all’abuso dei permessi 104 e ad altre circostanze a dir poco particolari in tutta Italia: in alcune regioni quasi la metà degli operatori sanitari si fanno trasferire dietro ad una scrivania e la metà dei dipendenti della Protezione Civile lavorano al centralino; un altro fenomeno è l’inidoneità a svolgere mansioni per cui effettivamente questi sono stati assunti che permette di non svolgere operazioni “pesanti” o “usuranti” o in orari prestabiliti grazie a certificati medici.
Questo provoca effettivamente un disservizio per i cittadini per l’assenza di personale operativo.
I numeri delle assenze annuali per area di riferimento vedono tra le prime posizioni i corpi di Polizia come i Vigili Urbani, le agenzie fiscali, i ministeri, la scuola, etc.
Nel mezzo esistono tantissimi dipendenti che lavorano duramente e permettono alle amministrazioni di offrire servizi di qualità ma non può non far riflettere il dato dello studio proposto dall’Ufficio Studi CGIA su dati European Commission (ANTICORP) sulla qualità delle PA che vede l’Italia al 17° posto su 23 dopo, tra gli altri, Ungheria, Slovacchia e Polonia.

Tornando ai casi più eclatanti dell’ultimo periodo troviamo l’indagine svolta sui dipendenti del Comune di Siracusa: 29 indagati per assenteismo con una percentuale che va dal 12,5% al record del 85,5% sul monte ore di servizio. Chi andava a fare la spesa al supermercato, chi passeggiava sul lungo mare e chi addirittura svolgeva servizi di giardinaggio (a pagamento); anche in questo caso una delle cause è l’utilizzo del badge in maniera fraudolenta da parte di dipendenti che timbravano più cartellini, coprendo quindi le assenze dei propri colleghi.
Altri episodi  recenti sono quelli del Comune di Stroncone (Terni) dove sono 7 gli indagati per la cosiddetta truffa del cartellino, Asti con 13 dipendenti dell’Agenzia delle Entrate  che timbravano il badge per poi uscire per esigenze puramente private, altri 13 indagati a Foggia e 12 a Rossano, tutti accusati di truffa ai danni dello Stato.

Un ulteriore caso che destò molto scalpore è quello del Comune di Sanremo dove furono addirittura 271 i dipendenti indagati e ben 35 quelli arrestati per un utilizzo “scellerato” dello strumento del cartellino; oltre agli addetti alla timbratura che arrivavano ad utilizzarne 4 o 5, c’era chi timbrava ancora con il casco per poi andar via o chi addirittura arrivava in ciabatte e mutande per poi tornare a casa propria e chi lasciava il cartellino ai colleghi perché lo timbrassero per loro al fine di farsi pagare gli straordinari.

Le differenze con il settore privato per quanto riguarda il tema dell’assenteismo sono decisamente alte; secondo l’analisi del Centro Studi di Confindustria infatti i dipendenti pubblici nel 2013 (anno preso in esame dallo studio) hanno fatto registrare 19 giorni di assenza retribuita contro i 13 del settore privato relativo ad imprese con più di 100 dipendenti (segmento assimilabile al comparto pubblico).
Ciò vuol dire che l’assenteismo “pubblico” è del 46,3% più alto rispetto a quello “privato”.
Queste percentuali vengono poi tramutate in potenziali risparmi in termini economici per lo Stato che equivalgono a ben 3,7 miliardi all’anno.
In termini di efficienza, tornando allo studio europea sulla qualità/quantità dei servizi pubblici, se l’intero territorio italiano arrivasse al livello della provincia più performante (Trento), ci sarebbe un risparmio addirittura di 20 miliardi di euro.

Viste le potenzialità di un miglioramento della gestione del personale statale e viste le ultime vicende che hanno visto subire accuse e provvedimenti anche per i dirigenti che omettono di denunciare i propri dipendenti diventa fondamentale per i responsabili muoversi in anticipo per prevenire certi scandali; per fare ciò è possibile rivolgersi a società specializzate in investigazioni aziendali e private che sono in grado di reperire le prove, utilizzabili poi in tribunale, per fermare questo fenomeno e creare dei precedenti che scongiurino il proseguimento di certi atteggiamenti.

 

 

 

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