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Il mercato dell’energia in Italia continua ad evolversi ed i dati del 2018 confermano una dinamicità sia in termini di operatori che di consumatori finali. A livello complessivo il consumo di energia resta fondamentalmente stabile con un aumento dello 0,5% rispetto al 2017 (303,4 TWh); cala invece la produzione lorda interna (-1,8%) che riesce a coprire l’87,1% del consumo totale nazionale. A livello di operatori invece il settore si conferma decisamente dinamico con la nascita di 73 nuovi venditori sul mercato libero retail (+12,9%) ed un mercato complessivo di 638 soggetti. D’altra parte aumenta anche il fenomeno dello switching, con il passaggio dei clienti da un operatore all’altro, che sale del 10,3%, dato quasi completamente imputato al mercato domestico. (Fonte: Arera – Relazione Annuale 2019)

Una delle principali problematiche per le Utilities, a prescindere dalle fluttuazioni commerciali del mercato, è il fenomeno della morosità. Nel 2018 le imprese del comparto Utilities hanno affidato alle società di recupero crediti circa 13,1 milioni di pratiche (46% sul totale in Italia). A livello di importi sono 7,14 mld gli insoluti lavorati in outsourcing (26% sul totale), dato connesso al valore del ticket medio del comparto energia che è sicuramente inferiore rispetto ad altri settori, vedi quello finanziario; si va infatti dai € 546 di ticket medio delle Utilities ai € 2.118 di Banche e € 1.488 delle Finanziarie.

Se poi andiamo ad esplodere i dati precedentemente esposti per tipologia di utenza, dividendoli tra clienti attivi e cessati variano anche i valori medi dei crediti affidati. Le bollette insolute relative alla clientela attiva rappresentano il 52% del totale delle pratiche ma per contro  coprono il 45% degli importi affidati al recupero. Parallelamente le pratiche dei clienti cessati inglobano il restante 48% di pratiche ed il 55% del valore in euro. Le incongruenze relative a pratiche ed importi sono dovute alla differenza dei ticket medi che passa dai € 542 dei clienti attivi ai € 722 dei clienti cessati. Da tenere in considerazione che questo gap si è accorciato decisamente rispetto al 2017 dove si passava dai € 498 ai € 1.317.

Un aspetto di fondamentale importanza per i Credit Manager è poi sicuramente quello relativo alle performance di recupero dei crediti ed il suo trend rispetto agli anni precedenti. A livello di numero di pratiche il comparto delle Utilities ha fatto registrare nel 2018 un 28% di recuperato mentre per quanto riguarda gli importi il risultato si attesta sul 20%. Il trend risulta altalenante con un peggioramento rispetto al 2017 per quanto riguarda il numero di pratiche recuperate che passa dal 31% al 28%. Lato importi si registra invece un miglioramento dal 13% al 20%. Questi risultati opposti vengono anche in questo caso influenzati dalle differenze tra clienti attivi e cessati. Il recupero crediti sulla clientela attiva infatti fa registrare un 37% lato pratiche ed un 31% lato importi. D’altra parte sulla clientela cessata gli stessi dati sono chiaramente inferiori con un 19% ed un 13,7% per le due tipologie di clienti.

Se si guardano le performance degli anni precedenti è fondamentale sottolineare il calo progressivo dei dati relativi al numero di pratiche sugli attivi che va dal 52% del 2016 al 43% del 2017 fino ad arrivare al 37%. Al contrario gli importi recuperati passano dal 28% al 23% per poi a risalire al 31%. Migliorano invece i dati relativi ai cessati che dal 16% di 2016 e 2017 arrivano al 19% a livello di pratiche. Lato importi si conferma il trend altalenante con il 9,4% del 2016, il 6,4% del 2017 ed il risultato positivo del 13,7% del 2018 (Fonte: Rapporto Unirec 2019).

Per riassumere i dati esposti e capire la dimensione del fenomeno della morosità nel settore energia è sufficiente evidenziare la sua evoluzione. I crediti affidati al recupero nel 2017 erano composti per il 38% dagli insoluti del mondo Utilities, nel 2018 questi rappresentano il 46%. Questo impatto sul mondo del recupero porta le Utilities a sviluppare sistemi di gestione del credito sempre più elaborati, avvicinandosi alla gestione di tipo finanziaria. Altra arma è la creazione di partnership strategiche con Servicer e Info provider specializzati nel mondo utilities, per la realizzazione di procedure e flussi informativi adatti alle peculiarità del settore.

 

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