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L’adolescenza è l’età forse più delicata dal punto di vista delle nuove esperienze e dei rischi ad esse connesse e il ruolo del genitore è sempre più complicato.

L’adolescenza è l’età forse più delicata dal punto di vista delle nuove esperienze e dei rischi ad esse connesse e il ruolo del genitore è sempre più complicato.

Quando un bambino diventa adolescente avviene un cambiamento negli interessi, nelle necessità e nella mente stessa che a volte può stravolgere sia la sua vita che quella dei genitori.
Tralasciando il fatto che probabilmente il cambiamento della società, l’accelerazione dei tempi e i nuovi social network hanno sensibilmente anticipato questo passaggio generazionale, uno dei problemi più grandi per i genitori è riuscire ad orientare nel migliore dei modi il proprio figlio.

Purtroppo e per fortuna non ci sono delle regole precise per crescere un adolescente modello perché il genitore più apprensivo, attento e coscienzioso può trovarsi nella situazione di avere in casa un ragazzo problematico come il genitore più menefreghista, superficiale e poco presente può far crescere un figlio modello, d’esempio per gli altri.

Questo non vuole sminuire assolutamente il ruolo del genitore che è a dir poco fondamentale nell’educazione di un figlio, ma è vero anche che in questa entrano in gioco svariati fattori che vanno dalle compagnie, sia a scuola che nel tempo libero, dagli insegnanti che incontrano nel loro percorso, dai quartieri in cui i bambini crescono o da singoli avvenimenti casuali e incontrollabili che segnano la vita di un adolescente.

Quando un genitore si accorge di comportamenti sospetti e di una modifica nell’atteggiamento del proprio figlio le reazioni possono essere differenti a seconda della persona coinvolta.
Quando poi entrano in gioco fattori come l’alcol e le sostanze stupefacenti i rischi per il giovane possono aumentare parallelamente al panico da parte dei familiari.
E’ in questi contesti che può essere utile, in una fase avanzata, avvalersi di professionisti del settore investigativo che possano monitorare le compagnie del proprio figlio, i luoghi frequentati da questo e le eventuali prove di atteggiamenti legati a delinquenza, al consumo di sostanze stupefacenti o ad abuso di alcol, che se pur legalizzato è ormai un problema sociale da non sottovalutare.

L’investigatore è infatti in grado di ottenere informazioni sicure tramite diverse azioni, dal pedinamento del soggetto alla localizzazione tramite GPS degli spostamenti e dei luoghi frequentati, fino alle interviste a persone informate che possano confermare o smentire i sospetti.
L’utilità di questo servizio nasce dal fatto che questo non ha risvolti immediati sul giovane che, non essendo a conoscenza del monitoraggio, non inizia il processo di rifiuto del controllo che a volte può portare ad un peggioramento della situazione, legata ad aspetti psicologici relativi alla trasgressione di un divieto come elemento incentivante del comportamento sbagliato.

La fase di raccolta delle prove è fondamentale per un genitore per  confermare o smentire ogni sospetto ma, una volta ottenute, le modalità di utilizzo dell’informazione fanno la differenza.
Ogni caso è sicuramente differente e non c’è una soluzione perfetta e oggettiva che permetta di risolvere completamente la situazione.
Una cosa che possiamo affermare è certamente che quando una persona conosce i dettagli di una tipologia di comportamento, le conseguenze di un’azione, gli eventuali rischi e ha la facoltà e responsabilità di decidere della propria scelta questa avviene in maniera sicuramente più ponderata.
Questo ragionamento vale per ogni aspetto della vita di un essere umano.

Nasce da questo aspetto una riflessione sul dialogo con i ragazzi su tematiche così delicate.
E’ meglio stigmatizzare e proibire a priori certi comportamenti e in particolare l’utilizzo di sostanze, qualsiasi esse siano, oppure è meglio informare i giovani sull’esistenza di queste sostanze, sugli effetti che queste provocano e sui rischi che si possono correre?
La continua sfida tra proibizionismo e informazione/responsabilizzazione è sempre viva e le due fazioni presentano ognuna le proprie ragioni.
Una cosa è certa, una persona informata è capace di prendere le proprie scelte in maniera più responsabile e conoscere i rischi aiuta a muoversi nei meandri oscuri della vita evitandone il più possibile.
Ai genitori l’ardua impresa di prendere la decisione giusta, nel momento giusto e con le giuste modalità.
 

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"I rischi per un adolescente: il genitore come può proteggerlo?"

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