Le investigazioni a tutela del minore hanno l’obiettivo di individuare comportamenti, messi in atto o subiti, che possano mettere in allarme un genitore per quanto riguarda la loro incolumità o in generale la loro crescita psicologica.
I casi principali legati ad un comportamento attivo da parte del minore sono quelli legati ad eventuali frequentazioni e atteggiamenti che possano essere sintomo di un rischio per il minore stesso; un esempio specifico è l’uso di sostanze stupefacenti e l’avvicinarsi al mondo della delinquenza minorile da parte del minore.
In questi casi l’attività viene svolta per provare eventuali dubbi e sospetti da parte dei genitori attraverso il monitoraggio del minore nella sua vita quotidiana.
Un esempio invece per quanto riguarda i comportamenti subiti è quello relativo ai casi di bullismo; un genitore che coglie nel proprio figlio dei cambiamenti nella personalità o in generale che percepisce la sensazione che il minore sia vittima di azioni di bullismo può decidere di reperire le prove di questi fatti, sia per un aspetto relazionale con il figlio che non accusa i suoi aggressori sia per un aspetto civile legato all’individuazione dei soggetti in caso di volontà di denunciare questi atti.